
6 consigli sulla fotografia concettuale
Pubblicato 8 ottobre 2025 da MPB
Per decenni, il fotografo Stephan Gladieu ha spaziato tra fotogiornalismo, ritratti di strada e fotografia concettuale. La sua carriera è iniziata nei tunnel della metropolitana di Parigi ed è proseguita nelle zone di conflitto di tutto il mondo, evolvendosi in uno stile che fonde realismo documentario e intenzione simbolica. Oggi Gladieu è conosciuto per la sua potente fotografia concettuale, una pratica in cui ogni elemento dell’inquadratura è costruito con cura per trasmettere un significato più profondo. In serie come Homo Detritus, unisce costumi realizzati con oggetti di recupero, ritratti umanisti e un‘acuta critica ecologica e politica, dando vita a immagini che risuonano ben oltre la loro superficie.
Abbiamo parlato con Stephan del suo processo creativo, della sua filosofia sull’attrezzatura e dei consigli che darebbe ai fotografi che iniziano il loro percorso nella fotografia concettuale.

Stephan Gladieu | Nikon D850 | 24–70 mm | 50 mm | f/16 | 1/50 sec | ISO 320
Cos'è la fotografia concettuale?
Per Stephan Gladieu, la fotografia concettuale significa avere il pieno controllo creativo. A differenza del lavoro documentaristico tradizionale, in cui il significato può essere distorto o reinterpretato, la fotografia concettuale permette all’artista di essere "il regista del proprio mondo". Come spiega lui stesso:
“È una forma molto artistica, perché sei tu a scegliere ogni cosa — costruisci l’immagine, controlli il messaggio, inserisci il tuo linguaggio personale nello scatto.”
Con Homo Detritus, Stephan si è avvicinato a un simbolismo intenzionale. Pur restando reali i soggetti e gli ambienti, ogni elemento — dall’illuminazione ai costumi — è curato per trasmettere un messaggio preciso. "La parte concettuale riguardava il riprendere il controllo", spiega. "Così l’immagine non può essere usata in alcun altro modo se non in quello che decido io.”

Stephan Gladieu | Nikon D850 | 24–70 mm | 44 mm | f/14 | 1/250 sec | ISO 320
Ecco i sei consigli di Stephan per realizzare fotografie concettuali di grande impatto:
1. Sappi cosa vuoi comunicare
“Si realizzano immagini potenti quando si ha un messaggio potente,” afferma Gladieu.
La fotografia concettuale parte da un’idea che, per Stephan, spesso nasce attraverso la scrittura. Annota osservazioni, temi ricorrenti e pensieri visivi nei suoi taccuini, a cui ritorna nel tempo incrociando appunti e riferimenti — finché non sono pronti a trasformarsi in un progetto.
Che si tratti della politica dell’inquinamento o del simbolismo dell’identità nazionale, la fotografia concettuale vive di intenzionalità. Gladieu consiglia di individuare le proprie ossessioni personali e lasciare che siano queste a guidare il linguaggio visivo. Chiediti: a cosa sto reagendo? Cosa voglio che gli altri provino o si domandino?

Stephan Gladieu | Nikon D850 | 24–70 mm | 42 mm | f/16 | 1/200 sec | ISO 200
2. Costruisci un linguaggio visivo
Lo stile distintivo di Gladieu attinge all’iconografia religiosa, alla storia dell’arte e al ritratto di strada. Le sue immagini presentano spesso il soggetto frontalmente, in modo fortemente stilizzato e circondato da richiami simbolici.
“Un’icona serve a comunicare un’idea a persone senza istruzione o contesto», spiega. «Io uso quella struttura — colorata, frontale, d’impatto — ma per trasmettere messaggi umanisti.”
Quando scatta, Gladieu tende a limitarsi a tre colori principali per immagine. Questo vincolo genera armonia ed esalta l’impatto visivo. È una lezione non solo sull’editing del soggetto, ma anche della palette cromatica.

Stephan Gladieu | Nikon D850 | 24–70 mm | 24 mm | f/16 | 1/160 sec | ISO 320
3. Lasciati sorprendere dalla strada
Nonostante l’attenta pianificazione dietro i suoi scatti, Gladieu si considera nel profondo un fotografo di strada. I suoi sfondi sono sempre reali, spesso scoperti durante lunghe passeggiate in quartieri a lui sconosciuti.
“Faccio i sopralluoghi al mattino con un taccuino» racconta. «Poi torno nel pomeriggio per scattare con i miei soggetti. Ma anche allora è veloce: massimo cinque minuti. Devi essere presente e fidarti del tuo occhio.”
La capacità di riconoscere una composizione potente negli ambienti quotidiani si sviluppa con il tempo ed è fondamentale per mantenere il proprio lavoro ancorato alla realtà — anche quando assume una dimensione concettuale più elevata.

Stephan Gladieu | Nikon D850 | 24–70 mm | 42 mm | f/14 | 1/80 sec | ISO 320
4. Modella la luce, ma mantieni l’attrezzatura semplice
Le immagini di Stephan brillano. Quella illuminazione, quasi scultorea, nasce dalla combinazione tra la luce naturale del sole e flash di livello da studio — proprio nel mezzo della strada.
“Uso i flash con solo un leggero incremento di potenza rispetto alla luce naturale» spiega. «In questo modo avvolgo il soggetto nella luce, mantenendo però intatte le tonalità ambientali.”
Anche se ha usato di tutto, da una Nikon D850 a una Leica M11, Stephan insiste che non è la fotocamera a fare la foto. “Ho visto lavori incredibili realizzati con pessime macchine fotografiche,” dice. “E anche il contrario.”
Il suo consiglio? Conosci i tuoi strumenti, ma non lasciare che ti definiscano. La padronanza tecnica arriverà col tempo. Ciò che conta davvero è cosa vuoi comunicare e quanto chiaramente riesci a immaginarlo.

Stephan Gladieu | Nikon D850 | 24–70 mm | 36 mm | f/16 | 1/250 sec | ISO 200
5. Esercitati con intenzione
Stephan non ha studiato fotografia in modo accademico. Ha imparato attraverso decenni di esperienza. Ma sottolinea subito l’importanza della ripetizione, del tentativo e dell’errore, e del continuo perfezionamento.
“Ho scattato molte brutte foto” dice. “Ma è proprio attraverso questo che inizi a capire perché qualcosa funziona o non funziona.”
Consiglia ai fotografi di rivedere criticamente il proprio lavoro, di riconoscere i ricorrenti e di approfondire i linguaggi visivi che risuonano di più. “Se ti ritrovi a fare qualcosa più e più volte, probabilmente c’è un motivo. Quell’ossessione potrebbe essere la tua voce.”

Stephan Gladieu | Nikon D850 | 24–70 mm | 31 mm | f/16 | 1/160 sec | ISO 250
6. Sii onesto e fidati del tuo istinto
La fotografia concettuale riguarda il raccontare storie e l’uso del simbolismo per esprimere idee. Ma questo non significa che debba essere grandiosa o complessa. Stephan crede nella forza della sincerità e dell’istinto.
“Devi concentrarti su ciò che l’immagine dice a te” dice. “Non su come potrebbe essere interpretata dagli altri.”
Restando fedele al tuo punto di vista e affidandoti alla tua visione, ti assicuri che il tuo lavoro resti personale e potente.

Stephan Gladieu | Nikon D850 | 24–70 mm | 40 mm | f/16 | 1/200 sec | ISO 250
Oltre l'inquadratura
La fotografia concettuale non consiste nel creare fantasia fine a sé stessa — almeno non secondo Gladieu. Si tratta piuttosto di dare forma a emozioni autentiche, radicate nel mondo che ci circonda, ed esprimerle attraverso immagini attentamente costruite. Dal racconto giornalistico al simbolismo più vivido, il suo approccio è tanto concreto quanto immaginativo.
Per chi muove i primi passi, il messaggio è chiaro: osserva, rifletti, scrivi, ripeti — e costruisci il tuo mondo, un’immagine alla volta.

Stephan Gladieu | Nikon D850 | 24–70 mm | 36 mm | f/14 | 1/50 sec | ISO 200
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