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Cillian Murphy and Gareth Bromell by Giulia Parmigiani

Come fotografare le celebrità con Giulia Parmigiani

Pubblicato 1 agosto 2025 da MPB

Giulia Parmigiani è la star della fotografia internazionale delle celebrità. Una carriera costellata di collaborazioni che è stata prima di tutto una passione unita a talento e tanta tantissima gavetta e sacrifici. I suoi ritratti sono intensi, caldi, con quel tocco di drama che li rende cinematografici e allo stesso tempo incredibilmente umani. In questo articolo gli inizi di Giulia, ma anche l’attrezzatura più adatta e le tecniche che l’hanno resa un’eccellenza italiana richiestissima oltreoceano.  

Giulia Parmigiani

Autoritratto | Giulia Parmigiani | Sony A9 II | FE 24-70mm f/2.8 GM II | 42mm | f/2.8 | 1/200 | ISO 400

Gli inizi di Giulia Parmigiani

Giulia, quali sono stati i tuoi inizi con la fotografia?

L’incontro con la fotografia è stato del tutto casuale. Mentre studiavo scienze matematiche all'università ho scelto un corso facoltativo di tre crediti in fotografia. Dopo questo primissimo approccio ho comprato qualche piccola attrezzatura e ho iniziato a lavorare negli eventi a livello poco più che amatoriale. Una volta laureata, ho deciso di fare un corso di animazione 3D durante il quale ho ricevuto un incarico a tempo indeterminato per lighting e surfacing presso l’Accademia di Animazione 3D e VFX per il Cinema, la prestigiosa Rainbow Academy di Roma. Tutta la mia famiglia ne era felicissima. Ma io francamente, non ero entusiasta di passare dieci ore al giorno dietro un computer.  Poi un giorno casualmente vengo a sapere di una sostituzione per un fotografo su un set di un film in Svizzera. La prima vera opportunità. L’ho colta al volo e ho rifiutato così il contratto a tempo indeterminato. 

Zendaya by Giulia Parmigiani

Zendaya | Giulia Parmigiani | Sony A9 II | FE 35mm f/1.4 GM | 35mm | f/5.6 | 1/200 | ISO 100

Quindi eri già appassionata di fotografia di scena? 

Sono cresciuta comunque sui set. Papà era produttore esecutivo e mi portava con lui a Cinecittà. Lì sono diventata molto abile a muovermi sul set e  riconoscere e rispettare “le gerarchie”. Ho sempre rubato con gli occhi. Vedevano tutti che ero molto portata e quindi hanno iniziato a chiamarmi per i film italiani. Avrei tanto voluto fare la DOP sui set, ma mi fu sconsigliato in quanto le donne DOP in Italia non lavoravano molto. Ad oggi mi sono pentita di aver dato retta a quelle voci. 

Com’è avvenuto il primo contatto oltreoceano? 

Dopo la prima gravidanza ho lasciato il mondo dei set. L’ho ripreso qualche anno dopo, grazie ad un'agenzia che mi introdusse nel mondo delle premiere e dei festival, dal lato produzioni. 

Da lì in poi il mio nome ha cominciato a girare fra i clienti dell’agenzia. Purtroppo avevo firmato un contratto di esclusiva, cosa che sconsiglio sempre di fare ai freelance, perché la libertà che abbiamo non ha valore! Con molta fatica mi svincolai da questo contratto e cominciai a impegnarmi tantissimo per rimanere in questo mondo, andando al festival di Venezia con enormi difficoltà, sotto pandemia e con il secondo figlio molto piccolo. Ci avevo investito tutto, ma feci bene: l’anno dopo Universal Italia mi incaricò tutta la parte fotografica di 3 film internazionali. 

E qui il colpo di scena…

Esatto. Da lì Universal Italia mi mise direttamente in contatto con il Global Photography di Universal a Los Angeles , il quale apprezzò tantissimo il mio operato e da lì iniziamo svariate collaborazioni. Tra cui il set di “Fast and Furious”. Il mio nome iniziò a girare per Los Angeles fino a raggiungere Netflix US, Searchlight, diventando così un punto di riferimento per loro in Europa. Tre anni dopo quell’incontro per email,  fui chiamata per andare a seguire gli Oscar per Universal a Los Angeles, la mia più grande soddisfazione.

Yorgos Lanthimos with cast of ‘Kinds of Kindness’ (2024) by Giulia Parmigiani

Yorgos Lanthimos con il cast di ‘Kinds of Kindness’ (2024) | Giulia Parmigiani | Sony A9 II | FE 24-70mm f/2.8 GM II | 24mm | f/5.6 | 1/200 | ISO 400

Consigli e tecniche per la fotografia di celebrità 

Potresti darci qualche suggerimento per iniziare in questo mondo?

Direi sicuramente gavetta, molta gavetta. Solo così poi puoi creare un portfolio piano piano, un evento alla volta. L'attrezzatura cambierà anno dopo anno , con la propria crescita professionale. Bisogna accettare tante porte in faccia. E cosa più importante non bisogna mai arrendersi, questo è il vero segreto perché le difficoltà sono tante e tanti tentano di buttarti giù. Ci sono dei momenti veramente difficili, ma anche lì, bisogna davvero imporsi di farcela. Come dice il  mio caro amico, il cantante italiano Ultimo, fra le mie più belle vittorie lavorative : vivete il vostro piano A senza alcun piano B, vivete dentro le vostre passioni.

Cillian Murphy and Gareth Bromell by Giulia Parmigiani

Cillian Murphy e Gareth Bromell | Giulia Parmigiani | Sony A9 II | FE 35mm f/1.4 GM | 35mm | f/1.6 | 1/160 | ISO 5000

Come ci si comporta da fotografa sul tappeto rosso?

Direi prima di tutto con rispetto verso chi è lì come fotografo da prima di te. I fotografi in quella situazione si conoscono tutti fra loro. Quindi aprirsi un varco in quella foresta di macchine fotografiche può essere tosta se non si arriva con educazione. Poi tantissimo adattamento alle loro regole. Se entri in quell’ambiente è necessario. A me non importa mai del posto che mi viene assegnato, la foto non la fa il posto che hai.

Come catturi il momento migliore e l’attenzione delle celebrità?

Nei festival è importantissima la velocità. Direi è tutto, ovviamente le agenzie inviano gli scatti agli editor in remoto che mandano online immediatamente, senza troppe modifiche. Io ho saputo unire la velocità con la qualità. Consegno in tempi rapidissimi foto un pò più elaborate ed artistiche. E non ho un editor il più delle volte, perché la post produzione per me è il 40% della foto. Inoltre non mi piace scattare a raffica, ma mi piace agire un pò più da cecchino, aspetto il momento giusto, la giusta espressione, così il lavoro di postproduzione è più rapido. Insieme alla velocità direi la discrezione. Avere massimo rispetto soprattutto sui set o quando sei in diretto contatto con l’attore perché gli attori sono storditi dai fotografi e apprezzano molto chi non irrompe troppo, chi è delicato. Penso che sia quello che apprezzano più di me. Lily Collins  dopo il set di Emily in Paris mi ha scritto una lettera per ringraziarmi, quello è stato il riconoscimento più bello. 

Rolando Ravello, Cate Blanchett and Evan Johnson by Giulia Parmigiani

Rolando Ravello, Cate Blanchett e Evan Johnson | Giulia Parmigiani | Sony A9 II | FE 70-200mm f/2.8 GM OSS II | 200mm | f/2.8 | 1/320 | ISO 1600

Qual era l’attrezzatura che utilizzavi agli inizi?

A quei tempi, se non ricordo male direi una Canon EOS 60D, forse? E onestamente non ricordo l’obiettivo o altra attrezzatura. In quella fase non avevo ancora investito molto. Se avessi il tempo per insegnare, qualche volta mi capita di dare consigli a qualche amico, direi sempre di iniziare con quello che si ha. Il resto ce lo metti tu.

E la tua attrezzatura attuale invece?  

Io sono con Sony, ho un bellissimo rapporto con loro. È un brand incredibile. Uso Sony A1 II e A9 II con obiettivi sony. Scatto con due o tre macchine, perché uso prevalentemente obiettivi fissi con focali aperte: Sony 35mm f/1.4 GM, Sony FE 50mm f/1.4 GM e Sony FE 135mm f/1.8 GM, proprio perché non voglio usare flash. La Sony A1 II la utilizzo più sui posati, marketing shoot, perché è a più alta risoluzione, ideale per servizi fotografici indirizzati alla stampa. L'A9 II regge tantissimo gli ISO quindi è perfetta per il set e reportage in situazioni di oscurità.

Sul set sembri Lara Croft. Super rapida, ricoperta di cinghie e attrezzature. Come ti organizzi?

È tosta, ci vuole fisico, che non credo di avere. Ho sempre con me due o tre obiettivi da cambiare a seconda della distanza che mi serve e poi utilizzo un’imbracatura da donna di pelle made in Australia, che tutti mi invidiano. Ma gli acciacchi alle spalle sono inevitabili.

A livello di illuminazione invece?

Il reportage lo faccio quando possibile senza flash, a meno di una situazione catastrofica. Proprio perché come dicevo, per me vengono prima la riservatezza, la discrezione. Quindi preferisco usare luce naturale e mantenermi discreta. Sono diventata un ninja in questo!

Il mio metodo di scatto si è evoluto, è diventato sempre più preciso, conosco il mercato, so cosa vogliono quindi riesco ad essere veloce e precisa. 

Se dovessi consigliare una macchina fotografica per ritratti da principianti?

Quando sono in viaggio e voglio fare qualche scatto ai miei figli in vacanza, ho sempre con me una  Sony A9. Scatta ancora incredibilmente bene. Non la lascio mai a casa. 

Willem Dafoe and Emma Stone by Giulia Parmigiani

Willem Dafoe and Emma Stone | Giulia Parmigiani | Sony A9 II | FE 35mm f/1.4 GM | 35mm | f/1.8 | 1/2500 | ISO 800

Grazie Giulia per averci fatto sognare con la tua fotografia delle celebrità. Scopri tutti gli incredibili scatti di Giulia su Instagram. Sfoglia altre guide come questa sui hub di contenuti MPB.

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